I Romani e la cura del corpo

L’epilazione

La depilazione è una pratica molto in voga ancora oggi, specie tra il gentil sesso.

Le prime forme attestate con certezza di depilazione risalgono all’Antico Egitto, e riguardano indistintamente uomini e donne. Anche gli antichi Greci e Romani si depilavano, o meglio si epilavano. A differenza della depilazione, l’epilazione consiste nell’estirpazione del pelo.

Si presume che venisse praticata da uomini e donne, e soprattutto per ragioni igieniche.
Per le donne, inoltre, era prevista una depilazione completa ed integrale, anche pubica.

Questa pratica iniziava sin dalla pubertà, ed i mezzi utilizzati erano solitamente: gusci di noce arroventati; una miscela di soda, olio, e pece; ed, ovviamente, le pinzette, volsella.

Plinio, invece, suggerisce nei suoi scritti alle donne di ricorrere alla decolorazione. Egli stesso raccolse circa un centinaio di ricette.

Per quanto riguarda la depilazione maschile (si intende qui la rasatura del volto), a quest’obbligo sociale potevano sottrarsi solo i filosofi e di soldati, anche se per questi ultimi la rasatura era in voga anche negli accampamenti, poiché significava mantenere autorità, disciplina, e senso della romanità.

Anche gli schiavi avevano l’obbligo di radersi.

I Romani celebravano un vero e proprio rito religioso, quando un giovane si faceva radere per la prima volta la barba (depositio barbae), poiché sanciva anche il passaggio all’età adulta.

Anche gli uomini, comunque, praticavano la depilazione del corpo, e i metodi per la depilazione erano sostanzialmente gli stessi che per le donne. Solo con l’arrivo di nuovi impacchi dall’oriente, si iniziò ad usare miscugli di calce e trisolfuro d’arsenico.

Gli uomini, a differenza delle donne, potevano usufruire dei servigi di addetti alla depilazione, anche presso strutture termali.
A occuparsi del taglio di barba e capelli era il tonsor.

I rasoi romani erano solitamente in ferro e lunati. Il taglio dei capelli veniva praticato semplicemente con un po’ d’acqua, e di conseguenza, non era raro che questi “barbieri” causassero delle ferite ai loro clienti, che venivano curate con aceto e tele di ragno o ricucite dal tonsor stesso, che nella sua figura spesso racchiudeva anche chirurgo e “dentista”.

Con Adriano, questa moda va ad estinguersi, perché non solo era affascinato dalla filosofia e cultura ellenica, ma anche perché egli aveva una ferita al volo, che preferiva restasse coperta.

La cura dei capelli – il mondo maschile

Dal III sec. a.C. in poi, la cura per il corpo nel mondo romano si accentuò, estendendosi anche ai capelli.

Infatti, presentarsi in pubblico senza essersi tagliati i capelli, e senza aver un’acconciatura alla moda, era sconveniente.

Il taglio maschile, in epoca imperiale, era generalmente dettato dall’imperatore in carica.

Si iniziò inoltre a combattere la calvizie con vari stratagemmi. Per esempio, i capelli venivano portati tutti in avanti – Giulio Cesare stesso faceva così.

Altrimenti, si tingeva la cute con del nero fumo; o si ricorreva all’uso di parrucche realizzate con capelli veri di vari colori.

Anche i capelli grigi erano mal visti, per cui venivano tinti con un miscuglio di grasso di pecora ed antimonio. Ciò, però, ne causava anche la caduta.

Igiene orale

Per i Romani l’igiene orale era essenziale.

Il dentifricio più utilizzato era una pasta a base di bicarbonato di sodio, una sostanza naturalmente detergente, disinfettante, e dal blando effetto sbiancante, al quale andava aggiunto cervello di topo.

Plinio il Vecchio, per preparare un buon dentifricio, consigliava ceneri di testa di lepre e denti d’asina, mescolati con estratti di cervello di topo o di lepre.

Una vecchia usanza, importata dalla Penisola Iberica ed Africa settentrionale, pretendeva anche il lavarsi i denti con l’urina e usarla per i gargarismi.

Si faceva, inoltre, largo uso di pastigli alle erbe o resina esiccata del lentisco per migliorare l’odore dell’alito.

Letture consigliate (clicca i link qui sotto per acquistare la tua copia del libro)

A. Angela 2016, Una giornata nell’antica Roma

A. Angela 2016, Impero. Viaggio nell’impero di Roma seguendo una moneta


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