Oggi sappiamo bene che dire “bizantino” per definire i Romani di epoca medievale non sia coerente con la realtà storica.
[Leggi anche Bisanzio non esiste. Quattro motivi per smettere di chiamare “bizantini” i Romani durante il medioevo.]
Certo, è un termine convenzionale e di comodo, e in ambito accademico sanno perfettamente che è un sinonimo di “Romano”. Tuttavia, presso il più grande pubblico, la parola ha ancora implicitamente un senso di “alterità” che non corrisponde alla realtà.
Se il termine “bizantino” nella sua accezione moderna è stato coniato dai letterati occidentali del XVI sec. (uno tra tutti, Hieronymus Wolf), è però anche vero che la parola era già usata anche nelle fonti antiche.
Il suo significato, tuttavia, era molto diverso da quello adottato oggi.
Nelle fonti tardo antiche e medievali, troviamo la parola usata principalmente in due accezioni.
Nella stragrande maggioranza dei casi, se non la quasi totalità, “Bizantino” ha il significato molto specifico di “abitante di Bisanzio”, intendendo con un termine aulico la città di Costantinopoli.
Ed è proprio con questo significato che lo si trova utilizzato, per esempio, nella Novella 89 di Giustiniano…affiancato alla parola “Romani”.
Nel testo, “Bizantino” indica gli abitanti della capitale, e “Romani” gli abitanti dell’impero.

Esiste anche un significato utilizzato molto, molto raramente.
In questa seconda accezione, serve infatti sì a definire (per molti di noi, con una certa sorpresa) i Romani che abitano in Oriente…ma non come facciamo noi.
Questo uso di “Bizantino” si trova in tre sole fonti.
Due sono opere storiche del V secolo: la 𝘐𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪̀𝘢 𝘣𝘺𝘻𝘢𝘯𝘵𝘪𝘢𝘬𝘪̀ (“Storia bizantina”) di Prisco di Panion e le 𝘉𝘺𝘻𝘢𝘯𝘵𝘪𝘢𝘬𝘢̀ (“Cose bizantine”) di Malco.
Si tratta di opere di Storia romana (e del resto “Romani” sono sempre chiamati gli abitanti dell’impero anche in questo caso), trattate però con un punto di vista dei Romani in Oriente…ma con la premessa che ci sono dei Romani in Occidente.
Il nocciolo della questione è proprio questo, e si evince molto bene dalla terza fonte, che esce dalla letteratura ed entra nel linguaggio diplomatico ufficiale.
Si tratta infatti dei 𝘚𝘢𝘤𝘳𝘢 (ordini imperiali) inviati nel 678 da Costantino IV a papa Dono, in relazione alla preparazione del Sesto Concilio Ecumenico.
Qui, la parola “bizantini” è usata per indicare dei monaci e dei monasteri orientali che non hanno a che fare con Costantinopoli – si parla nello specifico di monaci di origine orientale, come ne esistevano parecchi, presenti a Roma.
Il senso di indicare con “bizantini” dei Romani in Oriente è quindi unicamente quello di distinguere, all’interno di una stessa comunità romana, dei Romani orientali da quelli occidentali.
Insomma, si tratta sempre di un sinonimo di Romano, che ha senso di essere utilizzato se e solo se esiste, contemporaneamente, una romanità in Occidente.
Altrimenti, il senso decade completamente – e infatti, in epoca medievale, questa già rarissima eccezione (che non ha mai un senso di alterità) non si troverà mai più.

Insomma, sentite proprio l’urgenza di utilizzare “bizantini”, ora che sapete che a volte era usato anche in antico – e ad ogni modo come sinonimo più specifico di “Romani”?
Allora ricordatevi di farlo solo se:
-state parlando degli abitanti di Costantinopoli
-state parlando dei Romani che vivevano nella parte orientale dell’impero, ma esclusivamente quando esiste ancora una romanità occidentale tra il V e l’VIII secolo (V secolo perché compare il termine la prima volta, VIII perché è quando viene perduta Ravenna; dopo questo termine, non si trova più con questa accezione).
Altrimenti, lo sapete già, e questo articolo lo dimostra molto bene: al di là di tutto, il termine corretto resta sempre e comunque “Romani”.
[Leggi anche Rhomaikà. Il greco, la lingua dei…Romani]
Bibliografia
A. Kaldellis 2019, Romanland
A. Kaldellis 2023, The New Roman Empire. A History of Byzantium
P. Theodoropoulos 2021, Did the Byzantines call themselves Byzantines? Elements of Eastern Roman identity in the imperial discourse of the seventh century, in “Byzantine and Modern Greek Studies”, 45, 1, pp. 25-42

One thought on “Anche loro dicevano “Bizantino”! Sì, ma non come credi…”