Le mura di Massenzio. Il potenziamento massenziano delle Mura Aureliane

L’evoluzione di Porta Appia (o San Sebastiano)

1- Fase aureliana. L’accesso è costituito da due archi gemelli che si aprono in un corpo centrale rivestito di travertino. Gli archi sono fiancheggiati da due torrioni semicircolari che proteggono l’entrata e i tratti di mura adiacenti. I battenti delle porte sono in legno di quercia rivestito di ferro. Il primo piano è dotato di finestre ad arco. Il secondo piano è costituito da una terrazza scoperta riparata da merli.

2- Fase massenziana. Nuove torri semicircolari a quattro piano, alte 24 metri e larghe 13, inglobano quelle originali. Le cortine, ora provviste di gallerie interne, arrivano all’altezza del terzo piano delle torri. Dietro la porta propriamente detta, inoltre, viene realizzato un cortile interno (non raffigurato), delimitato da due muri semicircolari a tenaglia.

3- Fase onoriana. I due archi gemelli vengono sostituiti con un unico portale ad arco. La nuova entrata può essere chiusa facilmente per mezzo di una saracinesca a grata di legno che scorre in un’apposita scanalatura, manovrata per mezzo di corde dalla camera che sovrasta l’arco di ingresso. le torri semicircolari vengono fasciate fino al livello delle cortine da bastioni quadrangolari, rivestiti per metà della loro altezza da blocchi di marmo bianco riutilizzato.

4- Fase successiva al 442 d.C. In seguito al grande terremoto di quest’anno, la porta centrale viene sottoposta a un importante restauro. Successivamente, forse al tempo delle guerre gotiche, entrambe le torri vengono innalzate di un piano
1- Torri aureliane. Le torri sporgenti, che dominavano la cinta a intervalli regolari, erano postazioni avanzate per l’artiglieria leggera, come le ballistae. Le torri erano larghe 7.5 metri e si proiettavano all’esterno delle mura per circa 3, mentre sul retro erano allineate alla cortina. Si elevavano per 4.5 metri sul camminamento di ronda. In questo particolare esempio di torre aureliana si nota un ambiente a tripla volta a botte, con una scala centrale che conduce alla terrazza merlata sovrastante. Questo ambiente è fornito di due finestre ad arco aperte sulla facciata. Dietro le finestre potevano essere piazzate due ballistae che, ruotando di 90°, potevano sparare i loro colpi anche dalle finestre poste sul fianco della torre.

2- Nel primo esempio di torre massenziana qui illustrato, il parapetto e le merlature originali sono stati rimossi e le quattro finestre sottostanti murate. Una volta fatto questo, i costruttori si limitarono a sopraelevare la torre e a dotarla di una nuova terrazza merlata.

3- In questo secondo esempio, più elaborato, sulla preesistente terrazza (una volta murate le finestre e tolto il parapetto merlato) è stato costruito un ampio ambiente coperto da un tetto a padiglione. Questa nuova camera ha tre finestre ad arco sulla facciata più una su ciascuno dei due lati e due sul retro, con una porta che dà accesso al camminamento.
1- Cortina muraria aureliana. Alte 6 metri e spesse 3.5, reggevano un cammino di ronda protetto da un bordo merlato. Visto dall’esterno, il muro raggiungeva un’altezza di circa 8 metri.

2- Cortina muraria aureliana con galleria. In alcuni tratti le cortine contenevano gallerie provviste di feritoie concave per gli arcieri. Il muro si innalzava compatto fino all’altezza di circa 3 metri, con volta a botte che sorreggeva il camminamento e la merlatura.

3- Cortina muraria aureliana sormontata da galleria massenziana. Il cammino di ronda fu coperto da una galleria con volta a botte che si apriva in grandi arcate verso l’interno, mentre verso l’esterno era dotata di feritoie concave. Sopra la galleria correva il cammino di ronda scoperto, protetto all’esterno da una merlatura. Gli arcieri si dislocavano nella galleria e le ballistae venivano sistemate fa i merli del terrazzo esterno.

[Leggi anche Maxentius Invictus. E se Massenzio avesse vinto a Ponte Milvio?]

Bibliografia

F. Coarelli 2008, Guida Archeologica di Roma

L. Cozzi 1968, Le Porte di Roma

M. Todd 1978, The Walls of Rome

P. Southern 2001, The Roman Empire from Severus to Constantine


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