Il Regnum Romanorum di Soissons (461-486). Gli ultimi Romani in Gallia

Alla morte dell’imperatore Maggioriano nel 461, il 𝘮𝘢𝘨𝘪𝘴𝘵𝘦𝘳 𝘮𝘪𝘭𝘪𝘵𝘶𝘮 𝘱𝘦𝘳 𝘎𝘢𝘭𝘭𝘪𝘢𝘴 Egidio rifiuta di riconoscere il nuovo imperatore Libio Severo, il nuovo candidato di Ricimero.

Con questo rifiuto, si può far storicamente risalire la nascita di quello che oggi è conosciuto come Dominio di Soissons, Dominio di Siagrio o Regno di Siagrio.
Usualmente è riconosciuto come l’ultimo lembo di romanità e come ultimo pezzo di impero romano in Gallia…ma che cos’è, esattamente, il Dominio di Soissons?

Partiamo dalla sua genesi, che come abbiamo visto si può tracciare al 461.
Da quanto possiamo ricostruire, in questo anno o nel 462, Libio Severo invia Agrippino, precedente 𝘮𝘢𝘨𝘪𝘴𝘵𝘦𝘳 𝘮𝘪𝘭𝘪𝘵𝘶𝘮 𝘱𝘦𝘳 𝘎𝘢𝘭𝘭𝘪𝘢𝘴, a deporre Egidio. Tenta di farlo con l’aiuto dei Visigoti, cedendo loro Narbona, ma fallisce nel tentativo, anche perché Egidio è aiutato dagli alleati Franchi.

Fino alla morte di Maggioriano, il territorio controllato direttamente da Egidio è collegato attraverso un corridoio di terra all’Italia, ma negli anni fino al 477 questo è gradualmente occupato da Visigoti e Burgundi, tagliando così fuori Egidio, e dopo di lui il 𝘤𝘰𝘮𝘦𝘴 Paolo e Siagrio, figlio di Egidio, fuori dall’impero.

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Egidio e Siagrio (il 𝘤𝘰𝘮𝘦𝘴 Paolo governerà solo pochi mesi) sono così più pienamente coinvolti nelle vicende politiche della Gallia controllata dai popoli germanici, spesso in maniere che le fonti non ci rendono molto chiare.
Per esempio, è possibile che Egidio sia stato, per un certo tempo, addirittura rivale di Childerico per il trono di re dei Franchi (ma questo sarebbe poco credibile per vari motivi, primo tra tutti l’alleanza tra i due), e anzi, secondo Gregorio di Tours sarebbe diventato loro re per un certo tempo, mentre Childerico è in esilio.

Da Idazio, sappiamo invece che Egidio governerebbe il nord della Gallia “in nome di Roma”, almeno fino al 464, anno del suo assassinio. Il 𝘤𝘰𝘮𝘦𝘴 Paolo gli succede forse brevemente, finendo ucciso durante un’azione contro i Visigoti.

È però assai probabile che Paolo fosse solo un ufficiale del successore e figlio di Egidio, Siagrio, che governerà come 𝘥𝘶𝘹 i territori gallici, con base a Soissons (Noviodunum), fino al 486.

In questo periodo, quello che noi modernamente chiamiamo “Dominio di Siagrio” o “Dominio di Soissons” è probabilmente chiamato (la cautela è d’obbligo, avendo a disposizione solo fonti più tarde di almeno un secolo) 𝘙𝘦𝘨𝘯𝘶𝘮 𝘙𝘰𝘮𝘢𝘯𝘰𝘳𝘶𝘮. Tuttavia è impossibile stabilire se Siagrio abbia mai rivendicato per sé il titolo di re, o se è così definito dalle popolazioni germaniche per riuscire a definirne il ruolo.
Sempre le fonti del periodo connotano sia Egidio che Siagrio con vari titoli, tra cui 𝘱𝘳𝘪𝘯𝘤𝘦𝘱𝘴, 𝘵𝘪𝘳𝘢𝘯𝘯𝘶𝘴 e 𝘱𝘢𝘵𝘳𝘪𝘤𝘪𝘶𝘴 (ovviamente, 𝘙𝘰𝘮𝘢𝘯𝘰𝘳𝘶𝘮).

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Anche la posizione di Siagrio nei confronti dell’impero non è purtroppo molto chiara, e seppur si trova spesso riportato, modernamente, che Siagrio governasse formalmente per Zenone, le poche evidenze a disposizione ci mostrano una realtà diversa.

Candido, storico di lingua greca della fine del V secolo, scrive che, all’ascesa di Odoacre in Italia e al momento dell’assassinio di Giulio Nepote, nel 480, i “Galli d’Occidente si rivoltarono contro Odoacre”, e sia Odoacre che questi “Galli”, che presumibilmente sono proprio i Romani sotto Siagrio, inviano ambascerie a Zenone.
Quest’ultimo preferirà appoggiare Odoacre, nella misura in cui ne riconosce l’autorità – poiché Odoacre non ha mai mostrato velleità di dominio oltre le Alpi.

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Quale che fosse poi la reale situazione politica tra Siagrio e Costantinopoli, è chiaro che il primo sia molto più interessato ai suoi rapporti con i pericolosi vicini, in particolare i Visigoti e i Franchi, il rapporto con i quali si va presto deteriorando.
Risulta anche molto difficile stabilire se Siagrio abbia effettivamente mantenuto una sua indipendenza o se, al contrario, nel corso degli anni sia divenuto un suddito di Childerico e Clodoveo.

Quale che sia la versione corretta, Clodoveo, figlio di Childerico, per motivi non meglio specificati dichiara guerra a Siagrio e lo sconfigge in battaglia nel 486 proprio presso Soissons. Siagrio fugge presso la corte visigota, che però lo consegna a Clodoveo il quale, poco tempo dopo, lo farà assassinare.

Termina così, nel 486, l’esistenza dell’ultima énclave romana in Gallia, i cui esatti contorni sono però, come abbiamo visto, piuttosto confusi e non sempre chiari, lasciando ampio spazio al dibattito storico.

Quanto resta degli eserciti romani in Gallia viene col tempo implementato negli eserciti franchi e, come riportato da Procopio di Cesarea, manterrà per diverso tempo le sue abitudini, il suo armamento e persino il vestiario, perpetuando le tradizioni romane per almeno qualche altro decennio.

[Leggi anche Gli eserciti romani in Occidente dopo la fine dell’imperium]

Letture consigliate

P. Heather 2008, La caduta dell’impero romano. Una nuova storia

P. MacGeorge 2003, Late Roman Warlords

B. Ward-Perkins 2010, La caduta di Roma e la fine della civiltà


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