Secondo la solita vulgata che spesso ancora è raccontata, alla morte di Teodosio nel 395 l’impero fu diviso in due, Occidente e Oriente, e queste due metà non sarebbero mai tornate assieme.
[Leggi anche Impero e imperium. Una necessaria distinzione.]
Ora, a parte ribadire l’ovvio (l’impero rimase sempre e comunque uno, e il potere imperiale fu anche spartito tra più di due persone), c’è anche da considerare che in realtà la “suddivisione” tutta amministrativa, o per sfere di dominio, in Occidente e Oriente (ma non solo), ha una Storia molto più lunga.
Sia prima del famoso 395, che dopo il 476-480.
Il viaggio in questo tema parte da lontano, addirittura da prima dell’impero.

A onor del vero, poco prima. È infatti il 40 a.C.
Dopo la guerra civile nota come “guerra di Perugia”, il Secondo Triumvirato si spartisce per zone di potere e influenza il territorio romano con il trattato di Brindisi.
I due contraenti principali, cioè Ottaviano e Antonio, si spartiscono i domini romani proprio nelle due sfere Occidente-Oriente che bene o male già delineano quelle future.
(Lepido avrà l’Africa, ma pochi anni dopo anche questa finirà sotto il diretto controllo di Ottaviano).
Facciamo un bel balzo in avanti. Siamo nel 162 d.C., e per la prima volta nella sua Storia l’𝘪𝘮𝘱𝘦𝘳𝘪𝘶𝘮 è diviso tra due imperatori: Marco Aurelio e Lucio Vero.
Ora, è vero che nel loro caso non c’è una suddivisione delle aree di governo, ma che Lucio Vero sarà mandato in Oriente solo per le campagne partiche del 162-166 (tant’è che tornerà a Roma e vi morirà).
Ma non vi è dubbio sul fatto che sia ben delineata quella che, al di là delle differenze linguistiche, è una necessità, nell’identificare due grandi parti dell’impero: uno stesso Stato, che si trova ad affrontare, per la sua stessa vastità, problemi diversi su fronti diversi.
Fronti che, di conseguenza, necessitano di una divisione del potere perché siano gestiti al meglio.
Questa necessità sarà delineata ancora meglio circa un secolo dopo, con il governo congiunto di Gallieno e Valeriano – governeranno assieme dal 253 al 260.
Gallieno fu depositario del potere in Occidente, e quando il padre fu catturato dai Sasanidi, fu evidente che un imperatore solo non bastava.
Di Diocleziano e del successivo IV secolo non c’è bisogno che vi dica. Un periodo che, nonostante ci siano stati imperatori che bene o male hanno provato a governare da soli per periodi più o meno lunghi (Costantino, Giuliano, per tempo in realtà brevissimo Teodosio), e nonostante l’𝘪𝘮𝘱𝘦𝘳𝘪𝘶𝘮 sia stato diviso tra ben più di due persone, vede solida la ripartizione amministrativa più grande in Oriente e Occidente.
La parola d’ordine è “dividi e delega”.
E anche dopo che quelli noi consideriamo l’Occidente con la O maiuscola è perduto, la ripartizione è tutto sommato ancora ben chiara e usata nella testa dei Romani.
Facciamo quindi un paio di ultimi balzi in avanti, giusto per ribadire questa affermazione.
Anno 597. L’imperatore Maurizio Tiberio, in punto di morte per una malattia, redige il suo testamento.
L’𝘪𝘮𝘱𝘦𝘳𝘪𝘶𝘮 sarebbe stato suddiviso tra i suoi due figli maggiori. E indovinate un po’?
Il maggiore sarebbe stato imperatore in Oriente, mentre il secondogenito avrebbe dovuto essergli collega come imperatore in Occidente.
Un progetto che però non si ebbe mai a realizzare. Maurizio guarì, ma nel 602 fu assassinato da Foca, insieme a tutta la sua famiglia.
Se saltiamo ancora in avanti, vediamo che se anche il mondo romano diminuisce in estensione, la divisione tra Oriente e Occidente permane.
Certo, non più divisa tra più imperatori, o tra imperatore e despoti…ma a livello militare è una suddivisione, e un modo di delegare il comando, ancora evidentemente considerata pratica e utile.
Dal IX secolo fino quasi alla fine dell’impero, in particolare, troviamo la carica di “𝘮𝘦𝘨𝘢𝘴 𝘥𝘰𝘮𝘦𝘴𝘵𝘪𝘬𝘰𝘴” (un comandante generale delle truppe).
Ebbene, questa carica era assegnata a due comandanti: uno per le truppe in Oriente, e una in Occidente.
Se nell’XI secolo il generale Niceforo Urano ebbe a definirsi sui suoi sigilli “padrone dell’Oriente”, non è solo per propaganda, né certo per ambizioni superiori alla sua carica. Ma lo diceva in aderenza a questo schema Oriente/Occidente, che si era perpetuato ben al di là di quanto noi usualmente pensiamo.
P.S. sì, i colori per le due “partes” sono gli stessi della serie di videogiochi Total War. Che volete, sono un nostalgico.
Ma spero si noti che nella zona della canonica divisione (che a livello amministrativo era probabilmente una linea “reale”) ho posto una significativa sfumatura.
Non è, ovviamente, un caso.
Letture consigliate
A. Kaldellis 2015, The Byzantine Republic: People and Power in New Rome
A. Kaldellis 2019, Romanland

3 thoughts on “Occidente e Oriente. Una lunga storia di suddivisione del potere”