Quando si studia l’esercito romano, immancabilmente dal III sec. d.C. ci si imbatterร nella nuova cavalleria pesante.
Nelle fonti scritte si trovano riferimenti sia a “catafratti” che a “clibanari”, cosa che spesso crea confusione in noi moderni.
Entrambi i termini vogliono indicare dei soldati di cavalleria pesantemente corazzati.
“Catafratto” deriva dal greco ๐ฌ๐ข๐ต๐ขฬ๐ฑ๐ฉ๐ณ๐ข๐ฌ๐ต๐ฐ๐ด, che letteralmente significa “completamente corazzato”.
Anche se col tempo (giร in epoca medievale) รจ invalso l’uso di utilizzare ๐ค๐ข๐ต๐ข๐ง๐ณ๐ข๐ค๐ต๐ถ๐ด/๐ค๐ข๐ต๐ข๐ฑ๐ฉ๐ณ๐ข๐ค๐ต๐ถ๐ด per indicare il soldato, in origine la parola latina indicava probabilmente la sola corazza. Vegezio, nella sua Epitoma Rei Militaris, indicava come dotati di ๐ค๐ข๐ต๐ข๐ง๐ณ๐ข๐ค๐ต๐ถ๐ด anche i fanti.
In una fonte ufficiale quale รจ la Notitia Dignitatum, piรน o meno contemporanea a Vegezio, molte unitร sono composte da ๐ค๐ข๐ต๐ข๐ฑ๐ฉ๐ณ๐ข๐ค๐ต๐ข๐ณ๐ช๐ช, cioรจ “portatori di catafratto”.
L’etimologia di “clibanario” รจ invece ancora discussa.
Una possibile origine, forse nata nel periodo del contatto con Parti e Sasanidi e le loro cavallerie pesanti, potrebbe essere la derivazione dal latino ๐ค๐ญ๐ช๐ฃ๐ข๐ฏ๐ถ๐ด, che significa…”forno”.
Similare รจ l’ipotesi che il termini derivi dal greco ๐ฌ๐ณ๐ช๐ฃ๐ข๐ฏ๐ฐ๐ด, che indica una teglia per il pane.
Del tutto diversa รจ infine l’ipotesi che “clibanario” derivi dal persiano ๐จ๐ณ๐ช๐ท๐ฑ๐ข๐ฏ๐ท๐ข๐ณ, termine che dovrebbe indicare una sorta di gorgiera.
Quale che sia l’origine del termine, รจ evidente l’uso per indicare un soldato di cavalleria con una corazza particolarmente coprente e pesante.
Sia a livello semantico, che nel loro uso nella letteratura tardo antica, “catafratto” e “clibanario” sembrano essere pressochรฉ sinonimi – tanto che Ammiano Marcellino, che era stato militare di professione, nella narrazione della battaglia di Argentoratum del 357, chiama la cavalleria pesante romana sia “catafratti” che “clibanari”, senza fare distinzione.
Tuttavia, รจ possibile che vi fosse in realtร una distinzione tra i catafratti e i clibanari.
Nella giร menzionata Notitia Dignitatum, oltre a reparti di ๐ค๐ข๐ต๐ข๐ฑ๐ฉ๐ณ๐ข๐ค๐ต๐ข๐ณ๐ช๐ช sono infatti presenti numerose unitร di ๐ค๐ญ๐ช๐ฃ๐ข๐ฏ๐ข๐ณ๐ช๐ช, il che forse indica una differenza specifica nel tipo di armamento o di corazza.
Sempre dalla Notitia, sappiamo inoltre che esistevano delle apposite ๐ง๐ข๐ฃ๐ณ๐ช๐ค๐ข๐ฆ ๐ค๐ญ๐ช๐ฃ๐ข๐ฏ๐ข๐ณ๐ช๐ข๐ฆ (ad Antiochia, Cesarea e Augustodunum), evidentemente distinte dalle ๐ง๐ข๐ฃ๐ณ๐ช๐ค๐ข๐ฆ ๐ญ๐ฐ๐ณ๐ช๐ค๐ข๐ณ๐ช๐ข๐ฆ (ne esisteva una a Mantova).
Nell’impossibilitร di stabilire in modo definitivo e inattaccabile una differenza tra i due termini, gli studiosi moderni oggi tendono a chiamare “catafratti” i cavalieri pesanti in genere, mentre usano “clibanari” per definire quei cavalieri piรน pesantemente corazzati che montavano cavalli anch’essi ricoperti da armatura.

Rievocatori Quadragesima Turma
Letture consigliate
R. D’Amato 2018, Roman Heavy Cavalry (1)