
I circa vent’anni di incarico dell’esarco Eutichio (secondo solo all’esarco Isacio per la lunghezza del mandato) videro la fine dell’Esarcato di Ravenna, e il passaggio della città adriatica nelle mani dei Longobardi.
E questo non una, ma ben due volte.
Una prima volta, infatti, Ravenna era già stata conquistata nel 732 da Ildeprando, nipote di re Liutprando, e Peredeo, duca di Vicenza.
Non abbiamo indizi su come ciò avvenne.
Sappiamo solo che Eutichio fu costretto a ritirarsi nelle lagune veneziane e a chiedere l’aiuto del dux Orso.
Con l’appoggio della flotta venetica e del patriarca di Grado (esortato da papa Gregorio III), Eutichio riuscì a riprendere Ravenna dopo un aspro combattimento, nel quale Peredeo restò ucciso e Ildeprando venne fatto prigioniero.
Una nuova minaccia alla sopravvivenza di Ravenna venne nel 743, quando Liutprando decise di varcare i confini dell’Esarcato, conquistando Cesena e preparandosi ad assaltare Ravenna.
Almeno parte del territorio cesenate fu resa all’Esarcato solo tramite l’intervento diretto di papa Zaccaria, che era stato chiamato in soccorso da Eutichio.
Il papa, tuttavia, non poteva difendere Ravenna per sempre.
In una rapida successione di re, i Longobardi deposero prima Ildeprando nel 744, dopo soli otto mesi di regno, e Ratchis, che si era mostrato troppo pacifico e accomodante verso il pontefice, portando infine al trono nel 749 il bellicoso Astolfo, fratello di Ratchis.
Sarà proprio Astolfo a dare il colpo di grazia a Ravenna e all’Esarcato.
Come altri importanti avvenimenti dell’alto medioevo italiano, sfortunatamente non abbiamo un’idea precisa di come andarono i fatti.
Incrociando le fonti, ciò che si può ricostruire è che Astolfo probabilmente assediò Ravenna già a partire dal 750, tra l’altro con l’aiuto dei Venetici (che, al contrario di quanto accaduto nel 732, avevano deciso di non appoggiare Eutichio).
Eutichio probabilmente fu costretto ad arrendersi. Dopo la conquista di Ravenna, nulla si sa della sorte dell’ultimo esarco.
Dopo la conquista di Ravenna, Astolfo conquistò anche Comacchio, Ferrara e l’Istria.
Dopo poco meno di duecento anni dall’arrivo del primo esarco, l’Esarcato d’Italia giungeva ufficialmente alla sua conclusione, e con esso una pagina importante (per quanto ai più poco conosciuta) della Storia imperiale in Italia e della Storia della Penisola.

Letture consigliate (clicca i link qui sotto per acquistare la tua copia del libro)
G. Ravegnani 2011, Gli esarchi d’Italia