Tapso, 46 a.C.
Infuria una delle battaglie più feroci della guerra civile tra le truppe di Cesare e gli Optimates.
Sull’ala sinistra e destra cesariana, lo scontro è impari: legionari contro elefanti.
Ad affrontare i pachidermi, la Legio V Alaudae.
Una legione molto particolare, composta inizialmente da Galli non-cittadini, reclutati da Cesare in Gallia Transalpina nel 52 a.C. e pagati con le sue tasche.
Anche se sono stati recentemente riconosciuti anche dal Senato romano, e seppure i ranghi siano stati rimpolpati da soldati di altra origine, i legionari per lo più gallici della V Alaudae sono forse ancora guardati dall’alto in basso dai loro colleghi delle altre legioni.
Hanno davvero voglia di dimostrare che valgono quanto e più degli altri.
Quando la battaglia di Tapso sta per infuriare, la V Alaudae implora Cesare di schierare proprio loro contro gli elefanti di Scipione Nasica.
Cesare accetta. Schiera cinque coorti della Alaudae sul fianco sinistro e cinque sul fianco destro.
E ora, nella polvere della piana di Tapso, i legionari della V sostengono uno scontro titanico, quasi al di là delle loro forze.
Lo scontro è ferocissimo. Gli elefanti caricano i legionari, li prendono con le proboscidi, li schiacciano con il loro peso.
I soldati di Cesare bersagliano gli animali con i pila, cercano di ferirli con le spade.
Uno dei veterani della V sul lato sinistro, del quale non conosciamo il nome, è protagonista di uno straordinario atto di coraggio.
Uno degli elefanti, imbizzarrito e pazzo di dolore per una ferita ricevuta, si accanisce contro un legionario di Cesare in armamento leggero, inginocchiandosi su di lui e schiacciandolo col proprio peso.

Uno dei veterani non resiste più. Vedendo la scena e il compagno straziato, si lancia da solo contro l’animale.
L’elefante, o forse il suo conducente, se ne accorge e si rialza, afferrando il veterano con la proboscide e sollevandolo.
Il veterano della V non ci pensa due volte. Alza la spada e la cala con violenza sulla proboscide del pachiderma, quasi a volerla troncare.
L’elefante, spaventato dal dolore di quella nuova ferita, molla il veterano e fa dietrofront, scappando tra i barriti di dolore.
Nonostante le cariche e i tentativi di sfondare da parte dei pachidermi, la V regge, affronta i pachidermi, li respinge.
Alla fine della giornata, la battaglia di Tapso vedrà Cesare vincitore.
La V Alaudae ha resistito contro gli elefanti contro ogni pronostico, confermandosi come una delle più coraggiose legioni cesariane.
La legione gallica di Cesare ha combattuto con talmente tanto coraggio contro gli elefanti, che farà dell’animale il proprio emblema.
E quale miglior riconoscimento per questa legione, nata in modo così anomalo, che poter portare come emblema proprio lo stesso animale “totemico” del loro comandante?
Guarda anche i video di Gioal Canestrelli:
I Romani usavano elefanti da guerra? (sez. “Cesare e l’elefante”)
Fonti (clicca i link qui sotto per acquistare la tua copia del libro)
Cesare, De Bello Africo
Plutarco, Vite parallele
2 thoughts on “Legionari di Cesare. La Legio V Alaudae e gli elefanti”