Nella Roma antica, bambini e bambine erano soliti portare al collo dei piccoli talismani, che potevano esser di vario materiale a seconda del ceto sociale d’appartenenza.
Questi oggetti servivano per proteggere i fanciulli da eventuali spiriti maligni. I maschietti indossavano la bulla, mentre le femminucce la lunula.
Quest’ultima era un ciondolo a forma di falce di luna crescente (astro da sempre associato al mondo femminile).
La lunula veniva posta attorno al collo delle bambine già dopo nove giorni dalla nascita, e veniva tolta solamente il giorno delle nozze – usualmente, tra i 12 ed i 14 anni -, durante il quale dovevano lasciare nella casa paterna, oltre all’amuleto, anche tutto ciò che le legava all’universo dell’infanzia: bambole (solitamente in legno, o terracotta, anche se ne esistono alcuni esemplari in avorio); palle da gioco; reticelle per i capelli; i “reggiseni” (strophium), che venivano posti davanti alle statuette delle divinità domestiche, o consacrati alla dea Venere; e la tunica, che invece era consacrata alla dea Fortuna.
Letture consigliate:
A. Angela 2016, Una giornata nell’antica Roma
A. Angela 2016, Amore e sesso nell’antica Roma
F. Cenerini 2013, La donna romana
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