“π΄ π πππ πππ π’πΜ πππ’ππ‘πππ πβπ πππ π ππ π’π’ππ£π£ππππππ‘ππππ”.
Con queste parole di Catone si rende esplicito quanto fosse stretto il legame fra donne e π£πππππ.
Infatti, la preparazione dei π£πππππ era una pratica in cui le donne avevano una competenza specifica e particolare. Solitamente con queste termine si intendono sia i medicamenti sia i veleni letali veri e propri.
Non c’Γ¨ dubbio, che fin da tempi remoti, le donne avessero imparato a conoscere le proprietΓ delle erbe, delle bacche, e delle spezie. Con queste, preparavano medicinali destinati, anche se non esclusivamente, a curare malattie ginecologiche. Alcune di queste conoscenze mediche erano inoltre tramandate anche all’interno della religione: caso esemplare Γ¨ sicuramente la presenza di una farmacia, ove vi erano erbe con le quali le sacerdotesse confezionavano medicamenti, nei pressi del tempio di π΅πππ π·ππ.
Tuttavia, questo non impediva che talvolta dei π£πππππ le donne facessero anche un cattivo uso.
Nella storia di Roma, sono numerosi i casi di donne accusate di avvelenamento.
Il primo di questi processi risale al 331 a.C., durante il consolato di M. Claudio Valerio e C. Valerio Potino. Alcuni uomini notissimi erano morti in circostanze misteriose.
Ma una schiava, dopo aver ottenuto l’impunitΓ in cambio della rivelazione, raccontΓ² all’edile Q. Fabio Massimo che la strage era stata la conseguenza di un ππ’πππππππ ππππ’π : alcune matrone avevano preparato e somministrato alle vittime dei potenti veleni. Nelle case delle accusate vennero rinvenute delle pozioni misteriose, che furono portate nel Foro, dove vennero convocate anche una ventina di matrone.

Due di esse, Cornelia e Sergia dissero che si trattava di π£πππππ ππππ. Ma la loro accusatrice le sfidΓ² a berli, e dopo averlo fatto, morirono tutte quante.
Il fatto era così grave che fu necessario purificare la città . Successivamente, si procedette a nominare una commissione giudicante. Ben centosettanta donne vennero condannate a morte.
Tra il 184 e il 180 a.C. era scoppiata una misteriosa epidemia, per chiarire le ragioni della quale era stata fatta un’inchiesta speciale. E nuovamente era risultato che le colpevoli fossero delle donne. PiΓΉ di duemila.
Il processo si concluse con piΓΉ di duemila condanne.
Infine, nel 153 a.C., si verificΓ² un altro misterioso episodio: due donne, Publilia e Licinia, furono accusate di avvelenamento dei mariti, entrambi consoli. La differenza di questo caso, rispetto ai due visti in precedenza, Γ¨ che questa volta non ci fu un intervento pubblico. Le donne furono infatti consegnate ai familiari e strangolate a morte.
Caso particolare Γ¨ invece quello di una donna accusata dinnanzi al pretore M. Popilio Lenate dell’omicidio della madre. Secondo quanto ci Γ¨ noto da Valerio Massimo, l’assassina venne assolta, in quanto sua madre aveva in precedenza avvelenato il figlio di lei.
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