La guardia variaga – o per dirla come i Romani, il “tagma dei Variaghi” (𝘵𝘢𝘨𝘮𝘢 𝘵𝘰𝘯 𝘉𝘢𝘳𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰𝘯) – è forse una delle guardie imperiali più famose della Storia.
Tuttavia, come tutte le forze militari ammantate da un alone mitico o quasi, si continuano spesso a diffondere ancora nozioni assolutamente sbagliate sulla guardia variaga.
Una su tutte, che sia sempre e solo formata da Rus’ e Scandinavi, quando in realtà per la quasi totalità della sua Storia, in particolare a partire dall’XI secolo, fu costituita principalmente da Anglo-Sassoni prima e Inglesi poi.
[Leggi anche Uomini del Nord. Etnia e provenienza dei Variaghi]
Proprio per permettervi di conoscere meglio questo ormai leggendario corpo, schivando tutte le mistificazioni e i miti che sono stati costruiti su di esso, in questo breve articolo vi consiglio tre libri che dovete assolutamente avere per conoscere al meglio la guardia variaga.
1. “The Varangians of Byzantium”, di Sigfús Blöndal
“The Varangians of Byzantium” è un grande classico sul tema dei Variaghi, e ad oggi, nonostante non sia recentissimo (la prima edizione è del 1978), resta il libro per eccellenza e più completo sul tema, consultato e usato come base di studi ancora oggi.
Nelle sue poco più di 230 pagine, il volume di Blöndal, tradotto da Benedikt Benedikz, attraversa tutta la vicenda dei Variaghi: dall’origine e dalla provenienza (nonché dall’origine del nome), l’autore affronta con un lungo excursus la storia di questo corpo.
Partendo dalle situazioni che hanno visto i Rus’ e l’impero in aperto conflitto, fino all’invio delle prime forze mercenarie nell’impero e all’istituzione vera e propria del tagma, per poi affrontare tutta la Storia della guardia variaga fino al 1453.
Un intero capitolo, forse il più lungo del libro, è totalmente dedicato al più famoso dei Variaghi: Harald Sigurdsson, maggiormente noto come “Harald Hardrada” – anche se, leggendo il libro, scoprirete anche nomi di altri variaghi egualmente famosi, anche se meno noti a noi moderni.
Un libro che vale senz’altro la pena possedere se volete conoscere a menadito le vicende della Guardia Variaga.
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“The Varangians of Byzantium”
2. “The Varangian Guard 988-1453”, di Raffaele D’Amato
Se volete partire da un libro più leggero, ma che chiaramente utilizza lo stesso lavoro di Blöndal come base storica imprescindibile, non posso che consigliarvi “The Varangian Guard 988-1453” di Raffaele D’Amato – che troverete anche in versione italiana, il cui titolo è purtroppo stato malamente tradotto come “La Guardia Varangiana“.
Come gran parte dei volumi della casa editrice Osprey, si tratta incentrato sulla Storia militare e soprattutto sull’oplologia, di stampo divulgativo ma decisamente ben documentato e con numerose fotografie di fonti iconografiche e reperti, che aiutano a vedere vivamente come fosse equipaggiata la guardia variaga nel corso dei secoli.
Una visione aiutata ancora di più dalle tavole illustrative di Giuseppe Rava, uno dei principali e maggiori illustratori a tema storico militare in Italia.
Io stesso ho usato questo volume molte volte, e se “The Varangians of Byzantium” vi sembra al momento una lettura troppo impegnativa, “The Varangian Guard” di Raffaele D’Amato è senz’altro il libro che fa per voi.
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3.”Harald Hardrada. The Warrior’s Way”, di John Marsden
Come abbiamo accennato parlando del libro di Blöndal, il membro certamente più famoso della guardia variaga è Harald Sigurdsson, meglio noto come Harald Hardrada – nonché, dopo il suo servizio a Costantinopoli, re di Norvegia e terzo protagonista della lotta per il trono d’Inghilterra nel 1066, durante la quale troverà la morte a Stamford Bridge.
Il libro di Marsden è un saggio davvero molto completo ed esaustivo su questo complesso personaggio, che conosciamo sia dalle fonti imperiali (anche se con pochi cenni in realtà) che, soprattutto, dalle saghe norrene e dai versi dello scaldo personale di Harald, Thjodolf Arnórsson.
John Marsden non trascura nessun aspetto della vita di Harald: dal suo esilio dalla Norvegia a seguito della battaglia di Stiklestad nel 1030, al suo servizio presso la corte della Rus’ di Kiev (1031-1034); dal lungo servizio presso l’impero romano (1034-1042) fino alla spericolata fuga da Costantinopoli e al suo regno in Norvegia.
Come chicca finale, il libro si chiude con un breve capitolo sul leggendario stendardo di Harald Hardrada, il Landetðuna (o “Land ravager”), che fu utilizzato anche nella battaglia di Stamford Bridge ma che, forse, origina proprio durante il suo servizio come membro della guardia variaga.
Se volete conoscere a fondo l’avventurosa vita del più famoso variago di tutti i tempi, il libro di John Marsden è senz’altro un libro che non potete perdere.
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“Harald Hardrada. The Warrior’s Way”
Io, nella mia ignoranza storica, conoscevo invece questo bel brano dei Amon Amarth intitolato “Varyags of Miklagaard” ( https://www.youtube.com/watch?v=Nc6CI2IERWQ ). Canzone bellissima… se si apprezza il genere… 😉
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Personalmente gli Amon Amarth li ascolto poco, ma personalmente ho invece apprezzato le canzoni a tema create dai Turisas, che sono maggiormente nelle mie corde!
-Tribunus
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