La fanteria romana in epoca altomedievale (IX-XII sec.)

L’iconica immagine del legionario del Principato è nota a tutti, e l’equipaggiamento dei soldati romani della Repubblica e della tarda antichità inizia finalmente a essere più conosciuto.

Al contrario, ben pochi riescono ancora a visualizzare in modo chiaro l’aspetto degli eserciti imperiali tra IX e XII sec. (il cd. periodo medio bizantino).

Questo è particolarmente vero per la fanteria dei themi.

Del resto, farsi un’immagine precisa di questi soldati non è facilissimo, particolarmente a causa della cronica rarità di reperti.
Fortunatamente, oltre a un certo numero di fonti iconografiche, abbiamo ben tre trattati militari redatti tra il IX e l’XI secolo che descrivono l’equipaggiamento ideale dei soldati – trattati scritti da due imperatori, Leone VI e Niceforo II Foca, e da un brillante generale, Niceforo Urano.

La fanteria romana dell’alto medioevo, pur utilizzando ancora armature metalliche (cotte di maglia, corazze a scaglie e lamellari), ha in massima parte adottato una corazza imbottita chiamata 𝘬𝘢𝘣𝘢𝘥𝘪𝘰𝘯 o 𝘣𝘢𝘮𝘣𝘢𝘬𝘪𝘰𝘯, realizzata in cotone o seta grezza.
Il livello di protezione doveva essere relativamente buono, considerato che i manuali prescrivono che fosse confezionata al massimo spessore possibile (il che significa, potenzialmente, fino a 5 cm). A causa di tale spessore, queste giubbe imbottite avevano dei tagli altezza delle ascelle o dei gomiti, così che i soldati vi potessero far passare le braccia per combattere meglio.

La testa era protetta da elmi in metallo (con paranuca metallici, in cuoio o in materiale imbottito) o più frequentemente, come prescrivono i trattati, da uno spesso cappello di feltro coperto da un turbante.

A completare l’equipaggiamento difensivo, un grande scudo a goccia, di altezza variabile tra i 100 e i 130 cm, e un paio di robusti stivali.

Quanto alle armi, la fanteria thematica era equipaggiata in primo luogo con lunghe lance. Viste le misure che sembrano emergere dai trattati, forse di 3 o 4 metri, qualcuno ha supposto che le lance fossero usate a due mani, con lo scudo sospeso a tracolla a protezione del fianco sinistro, esposto.
Tuttavia, almeno l’iconografia sembra preferire una più classica rappresentazione di soldati con scudo al braccio sinistro e lancia da urto a una mano.

Infine, al fianco il fante romano di questo periodo era equipaggiato con una spada, un’ascia o una mazza.
Nei trattati, riprendendo una nozione che già era presente nei secoli precedenti, si raccomandava inoltre che la fanteria pesante avesse con sé una frombola.

Letture consigliate (clicca i link qui sotto per acquistare la tua copia del libro)

E. McGeer 2008, Sowing the Dragon’s Teeth. Byzantine Warfare in the Tenth Century


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