I gatti nell’antica Grecia

Il periodo protostorico e arcaico

Resti di antichi gatti domestici (addirittura datati al VII-VI millennio a.C.) sono stati rinvenuti in varie isole egee.

A questo periodo sono infatti da ascrivere i resti di un gattino di otto mesi ritrovati a Cipro: un ritrovamento che sembra anticipare di molto il rapporto fra uomini e gatti domestici per come lo si data di solito, anche rispetto alla cultura egizia.

Anche nei più tardi ambiti minoico e miceneo (III-II millennio a.C.) sono stati rinvenuti affreschi e opere pittoriche raffiguranti gatti.
Curiosamente non sembra però esistere una parola vera e propria nella scrittura Lineare B per indicare questo animale, almeno per le attuali conoscenze.

Da queste prime rappresentazioni artistiche non sembra trasparire alcun aspetto religioso legato al gatto, come si noterà invece più avanti nella letteratura ellenica.

Dall’VIII sec. a.C. iniziò il periodo della grande colonizzazione greca dell’Occidente: Italia, Spagna, Francia, Baleari, Balcani. Assieme ai nuovi coloni, giunsero anche i gatti.
Ciò è ben testimoniato da alcuni ritrovamenti di monete, nella Magna Grecia, risalenti alla metà del V secolo a.C. Questi conii rappresentano le prime raffigurazioni di gatti domestici nella penisola italiana.

Il gatto nell’arte e letteratura greca

Al pari delle monete, le prime raffigurazioni di gatti nella Grecia classica risalgono al V – IV secolo a.C.

Ne è uno splendido esempio un rilievo funerario di Salamina, realizzato attorno al 430 a.C.
Il defunto rappresentato è un giovane dal volto idealizzato, stante, a torso nudo. Nella mano sinistra, abbandonata lungo il fianco, stringe un uccellino, mentre la destra è levata verso la gabbia del volatile.
Col gomito sfiora un gatto, purtroppo acefalo, dettaglio che non ci permette di stabilire a quale razza appartenesse.

Nelle fonti scritte i gatti erano sempre ricordati per alcune peculiari caratteristiche: la visione notturna, la caccia, la riproduzione (si credeva, come riporta Plutarco, che le gatte partorissero solo ventotto cuccioli, come le fasi lunari) e come animali domestici.

Tra il 500 ed il 30 a.C., i gatti fanno la loro apparizione nella letteratura greca. Compare così, finalmente, anche la parola greca per indicare questo animale: “ailouros“.

Il termine, che sarebbe comparso per la prima volta nelle Odi Istmiche di Pindaro nel 479 a.C., stava a indicare il movimento della coda del felino, secondo i Greci molto più espressiva di quella canina.

I Greci vedevano immortalati nel gatto i loro ideali di libertà – apprezzandolo per questo molto più di quanto non faranno i Romani del periodo repubblicano, per i quali era un animale anche fin troppo indipendente.

I gatti trovano un posto molto particolare in un genere particolarmente caro al mondo antico: le favole.

Nelle favole i gatti sono sempre suddivisi in tre categorie principali: domestici, di campagna e selvatici.
I gatti delle favole hanno una peculiare personalità, realistica e distinta. Sono opportunisti, abili cacciatori, terrore dei topi.

Spesso, gli animali nei racconti hanno anche delle valenze simboliche: il gatto, per esempio, rappresenta la notte (mentre il gallo, al contrario, rappresenta il giorno).

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I gatti e la religione

I felini erano sacri ad Atena Glaucopide, ossia “dagli occhi splendenti”…come quelli del gatto, appunto.

I gatti erano considerati sacri anche alla dea Artemide, il cui culto era molto popolare.

Artemide era la dea associata alla luna, alla caccia e alla fertilità. Proprio per quest’ultima caratteristica era molto venerata dalle donne.
Secondo alcuni miti, riportati anche da autori latini più tardi, come Ovidio, la divinità avrebbe anche assunto le sembianze di un gatto.

Il dio Apollo, fratello gemello di Artemide, curiosamente era noto con l’epiteto di “Smintheus”, ossia il “dio-topo”: in pratica, l’opposto della sorella.

Leggi anche

I gatti nell’antico Egitto

I gatti nell’antica Roma. (1) Il periodo repubblicano

I gatti nell’antica Roma. (2) Il periodo alto imperiale

Bibliografia (clicca i link qui sotto per acquistare la tua copia del libro)

D. Engels 2001, Classical Cats

P. Li Causi 2018, Gli animali nel mondo antico

J. Malek 2006, The Cat in Ancient Egypt


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