Per i Romani esistevano, come del resto per noi ancora oggi, diversi tipi di baci.
Il primo è l’osculum. Il termine deriva da “os”, ovvero “bocca” (“osculum” è il diminutivo), ed era il tipo di bacio casto, consentito in pubblico o durante le cerimonie.
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C’era poi il savium. Il bacio passionale vero e proprio, con la lingua, insomma quello che noi chiameremmo “alla francese”.
Infine, c’era il basium. Da questo termine deriva l’odierna parola “bacio”. Quest’ultimo termine ha origini più recenti rispetto agli altri, e andò progressivamente a sostituire le parole precedenti.
Tale parola, inoltre, ha subito una degenerazione semantica: inizialmente era sinonimo di “savium“, ma in epoca tardo antica andò ad indicare semplicemente un bacio affettuoso, che si dava alla prole o alla propria consorte.
Esistevano anche altri modi e tipi di bacio, usati nel quotidiano e in pubblico – se il savium in pubblico era considerato scandaloso, altri tipi di bacio non lo erano affatto, come quello affettuoso sulla guancia per salutare gli amici.
Oltre che per strada o tra amici, erano anche comuni i baci in Senato, come gesto di riconciliazione o per riconoscere un merito. Lo scambio di baci era un modo implicito per riconoscere pari dignità alla persona che si salutava (in caso di grande differenza di ceto sociale, non v’era alcuno scambio, almeno non pubblicamente).
I baci, ovviamente, potevano anche non esser ricambiati, ma ciò era visto come un gesto d’inimicizia e una mancanza di rispetto.
In epoca tardo antica, specie nella parte orientale dell’impero, si diffuse un’altra pratica, che sembra molto moderna, ovvero l’usanza di baciare le mani, in segno di deferenza o devozione. Per i Romani, baciare la mano (o meglio l’anello) era considerato un gesto molto servile e di riverenza.
I bambini, inoltre, dovevano baciare la mano del proprio padre.
Infine, anche in epoca antica esisteva, come oggi, l’abitudine di mandare bacini a distanza.
Questa però non è un’invenzione romana, ma anzi le sue origini si rintracciano in Mesopotamia.
Curiosamente, è una pratica che deriverebbe dalla sfera religiosa: infatti, era vietato baciare statue o effigi di divinità. La cosa venne ripresa, in seguito, anche dai primi cristiani.
Il bacio a distanza veniva però fatto in modo un po’ diverso da come si fa oggi: infatti si usavano solo il pollice e l’indice.
Il gesto, ben presto, venne usato anche nel quotidiano, col medesimo significato di oggi. Per esempio, un attore poteva mandare dei baci al suo pubblico dal palco.
La cosa però era sconveniente per gli aristocratici, in quanto considerato un gesto da villani.

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