Titolo: “I Bizantini in Italia”
Autore: Giorgio Ravegnani
Anno prima pubblicazione: 2018
Editore: il Mulino
“I Bizantini in Italia” sembra un libricino, in apparenza. Specie visto il titolo che porta.
Come può un libretto di 248 pagine riassumere efficacemente quasi settecento anni di Storia?
“Ma da Giustiniano alla caduta di Bari non sono solo cinquecento anni?”, si chiederà giustamente qualcuno di voi. Continuate a leggere e scoprirete perché ho aggiunto due secoli.
Eppure, con la solita maestria e capacità di sintesi che lo contraddistingue, il prof. Ravegnani riesce a condensare in uno spazio così piccolo una storia intensa, ricca di avvenimenti e colpi di scena.
Il libro si divide in quattro capitoli principali, che vedremo a breve.
Prima, penso sia necessario parlare della premessa.
Per quanto Ravegnani, da buon accademico, userà “Bizantini” per tutto il testo, ci tiene a sottolineare come questo sia un uso che non riflette la realtà delle cose.
La premessa di Ravegnani funge anche da utile introduzione e riassunto al tema. Vediamone uno stralcio.
“I Bizantini in realtà non sono mai esistiti: essi chiamavano se stessi ‘Romani’ e la definizione con cui li indichiamo è un portato della cultura moderna che così li indicò per distinguerli dai Romani dell’epoca classica. E lo facevano a ragion veduta dato che ciò che noi abitualmente definiamo bizantino altro non era che l’evoluzione dell’impero romano di Oriente. […] nel 330 […] iniziarono a differenziarsi due realtà statali, Occidente e Oriente romano […]. La divisione non significò la fine di ogni rapporto: dal punto di vista giuridico lo stato romano continuò a essere considerato unico e, nella pratica, Costantinopoli intervenne in più occasioni, direttamente o indirettamente, nelle fasi cruciali del dissolvimento dell’altra metà dell’impero. Nel secolo successivo poi i Bizantini arrivarono in armi per ricondurre sotto il loro dominio quanto dai barbari era stato sottratto, illegalmente secondo il loro punto di vista. Iniziava così la lunga storia dell’Italia bizantina che, sia pure con vistosi cambiamenti territoriali, si protrasse fino alla seconda metà dell’XI secolo.”
Il prof. Ravegnani, più avanti nel libro, riconosce anche un’accelerazione della trasformazione sotto Eraclio, ma con questa premessa siamo rassicurati sul fatto che i Bizantini di cui leggiamo altro non sono che, ovviamente, i Romani.
Inizia così l’avventura nell’Italia bizantina.
Come accennavo sopra, un’avventura lunga quasi settecento anni.
Infatti Ravegnani non si limita a partire da Giustiniano (imperatore al quale il professore ha dedicato numerose pubblicazioni, come L’età di Giustiniano, La corte di Giustiniano, Soldati e guerre a Bisanzio. Il secolo di Giustiniano) e dalla riconquista dell’Italia con la guerra gotica, ma parte da più lontano.
Il primo capitolo, “Collaborazione e conquista” (il più lungo del libro) prima di lanciarsi nella lunga guerra tra Romani e Ostrogoti, dedica infatti diverse pagine agli interventi dei Romani d’Oriente in Occidente tra IV e V secolo, a partire dalle campagne di Teodosio contro Magno Massimo prima, contro Eugenio e Arbogaste.
Il secondo, brevissimo, capitolo, “L’invasione longobarda”, altro non è che una necessaria premessa al capitolo forse più importante del libro.
Il terzo capitolo è infatti dedicato a “L’era degli esarchi”, prendendo un lungo periodo dal 582 al 751, anno della caduta di Ravenna, con un lungo focus sull’esarca forse più noto, Isacio, probabilmente morto nel 643 sullo Scultenna.
Infine, il quarto capitolo è interamente dedicato alla lotta per il Sud della penisola. Una situazione intricatissima tra diplomazia e guerra contro Longobardi, Arabi e, infine, Normanni.
La narrazione si chiude non solo con la disperata resistenza di Bari del 1071 ma, in un paio di paragrafi, con l’ultimo tentativo di riconquistare l’Italia da parte di Manuele Comneno, nel 1156.
A uso e in aiuto del lettore, in appendice al libro, una cronologia – anche se solo a partire dal 535 e terminando nel 1071 – e alcune mappe, che rappresentano l’impero e la penisola nei momenti salienti della narrazione storica.
“I Bizantini in Italia” è un libro perfetto non solo per chi abbia bisogno di un’introduzione a una vicenda così lunga e complessa, ma anche per chi voglia avere nella sua libreria un riassunto completo e utile dell’Italia bizantina tra tarda antichità e Medioevo.
Un libro, insomma, che sicuramente merita un posto dedicato nella vostra libreria.

Un libro che narra dei Bizantini in maniera breve ma completa e anche molto interessante. Mi ha davvero colpito.
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