
Pur non avendo un accesso diretto al mare, Roma nell’antichità ebbe e mantenne un ruolo cruciale nel commercio marittimo, grazie ai suoi due porti: Ostia e Porto.
Ostia è il più antico dei due. Colonia fondata nel IV sec. a.C. alle foci del Tevere, per la sua posizione diventa il porto fluviale di Roma.
Ostia, da insediamento votato principalmente ai traffici, colmo di magazzini, diventa ben presto una città vera e propria.
Tuttavia, già nel I sec. d.C. Ostia incontra alcuni grossi problemi che impattano sulla sua vocazione marittima e commerciale.
Alla sua foce, infatti, il Tevere forma grossi banchi di detriti, rendendo difficile l’approdo delle imbarcazioni.
Per questo, prima l’imperatore Claudio e successivamente Traiano faranno edificare alla foce del Tevere quelle strutture di potenziamento che daranno vita al nuovo centro portuale e marittimo di Roma: Porto.
Il fulcro di Porto è il celebre bacino esagonale di epoca traianea, attorno al quale si sviluppano principalmente grandi complessi di magazzini per lo stoccaggio delle merci.
Per un certo periodo Ostia e Porto convivono in sostanziale equilibrio, ma la situazione cambierà a partire dal III sec. d.C.
In questo periodo, Ostia diventa principalmente un centro amministrativo, di rappresentanza e di residenza, perdendo progressivamente la sua vocazione al commercio marittimo.
La rilevanza e importanza di Ostia andranno man mano a decadere, e la sua superficie abitata a contrarsi – anche se il definitivo abbandono dell’abitato avverrà solo molto più tardi, nel IX secolo.
Al contempo, l’importanza di Porto aumenta, e nel IV secolo lo scalo portuale soppianta definitivamente Ostia quale principale porto di Roma, mantenendo questo primato per tutto il VI secolo.
Tra IV e V secolo si assiste a una decisa monumentalizzazione di Porto, con tanto di edificazione di mura e, in quanto sede vescovile, di edifici cristiani rilevanti (un’attività che in misura minore si riscontra anche nella ormai meno importante Ostia).
Si registra una vera contrazione e la fine dell’attività edilizia di Porto solo a partire dal VII secolo, con aree abbandonate e magazzini crollati e mai più riedificati.
Il porto manterrà le sue funzioni anche oltre la fine dell’imperium in Occidente, almeno fino al IX sec., andando però lentamente a spegnersi tra X e XII secolo.

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A. Augenti 2018, Città e porti dall’antichità al Medioevo