A Roma, nell’area dove sorge l’attuale quartiere di Parioli, nell’antichità vi era un Bosco Sacro, che i Romani credevano fosse abitato dalle Ninfe.
Quest’area verde era intoccabile, le distese di arbusti erano come templi, e tutto ruotava attorno ad una sorgente naturale. Intorno a quest’ultima era stata costruita un’enorme vasca, che raccoglieva l’acqua della polla.
Questa sacra sorgente era dedicata ad una divinità molto antica: Anna Perenna, che presiedeva allo scorrere del tempo, e del suo continuo rinnovarsi.
Non a caso, uno degli auguri che i Romani si scambiavano era: “Annare Perreneque commode”, cioè “Trascorrere un ottimo anno da capo a coda”.
Un buon auspicio, pronunciato soprattutto in occasione del Capodanno.
In epoca repubblicana, questa festa era celebrata attorno alle celebri Idi di Marzo (15 del mese), mentre in età alto imperiale vennero anticipate al primo di Gennaio.
In migliaia si radunavano attorno alla sacra fonte per banchettare, divertirsi, e cantare. Lunghi tavoli erano posti lungo la via Flaminia, e l’alcool scorreva abbondante.
Secondo il poeta Ovidio, la festa era molto giocosa ed a chiaro sfondo erotico, poiché la celebrazione aveva un carattere iniziatico, e molto donne avrebbero perso la verginità in tale occasione.
Nella fonte, inoltre, i Romani gettavano molte offerte, tra le quali uova (simbolo di fecondità e fertilità) o pigne (simbolo di fertilità, ma anche di castità).
La fonte di Anna Perenna continuerà ad esser il fulcro del culto legato alla fertilità, al buon augurio, ed alla festa per il nuovo anno almeno fino al III secolo d.C.
Intorno al IV-V secolo sarà usata solo per pratiche oscure legate soprattutto alla superstizione popolare. L’imperatore Teodosio ne vorrà la definitiva chiusura, per via della proibizione dei culti pagani.
Letture consigliate
A. Angela 2016, Impero. Viaggio nell’impero di Roma seguendo una moneta.
J. Carcopino 1941, La vita quotidiana a Roma all’apogeo dell’Impero
F. Dupont 2000, La vita quotidiana nella Roma repubblicana
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