Lotta per il potere. Ezio e la battaglia di Ravenna (432)

Fino agli anni ’30 del V secolo, il potere effettivo nella parte occidentale dell’impero romano era conteso tra quattro figure, di cui tre potenti comandanti militari: Galla Placidia, madre dell’imperatore Valentiniano III e figlia dell’imperatore Teodosio; Costanzo Felice, console e magister ustriusque militiae; Bonifacio, comes Africae; Flavio Ezio, magister militum (forse di rango inferiore rispetto a Felice).

Tra tutti loro, Flavio Ezio si rivelò essere il più intraprendente e ambizioso – nonché spietato, ove necessario.

Nel 430, con l’accusa di un complotto ai suoi danni, Ezio fece arrestare e giustiziare Felice e sua moglie a Ravenna, eliminando così un primo, scomodo avversario.

Negli anni tra il 427 e il 432, lo scontro passò quindi tra Ezio e Bonifacio, che nel frattempo era riuscito a ottenere anche lui la carica di magister militum.

Bonifacio, che nel 432 era rientrato con un grande esercito in Italia richiamato da Galla Placidia e bene accolto, nonostante avesse appena perso l’Africa ai Vandali, fu elevato al rango di patricius, superando Ezio in prestigio.
A Ezio, console per quell’anno, fu probabilmente anche revocata la carica militare di magister militum.

Il futuro vincitore dei Campi Catalaunici, credendo che la fine si stesse avvicinando, decise di non restare con le mani in mano.

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Rientrò dalla Gallia con un esercito – probabilmente formato in gran parte anche di foederati unni – e decise di affrontare Bonifacio sul campo.

Lo scontro tra i due comandanti romani avvenne in un luogo imprecisato tra Ravenna e Rimini (tanto che la battaglia che ne seguì è in realtà conosciuta con entrambi i nomi).

Non abbiamo dettagli né sui numeri, né sullo svolgimento dello scontro, trattato da tutte le fonti in una o due righe.
Possiamo solo supporre con relativa sicurezza che lo scontro si sia svolto quasi interamente tra truppe montate da entrambe le parti, tra alleati unni e bucellarii dei rispetti comandanti.

Sappiamo che Ezio perse la battaglia, ma fu il vincitore finale del conflitto per il potere.

Durante lo scontro, Ezio e Bonifacio si affrontarono personalmente, e il primo riuscì a ferire mortalmente il secondo – a quanto pare, con uno stratagemma: Ezio si era infatti fatto costruire una lancia appositamente più lunga, per poter colpire Bonifacio per primo.

Mentre Ezio sarà costretto a fuggire, prima a Roma e poi presso la corte unna, Bonifacio morirà pochi mesi dopo lo scontro per le ferite riportate.

Ezio rientrò poco dopo in Italia col supporto degli alleati unni, costringendo Galla Placidia a riconoscergli il rango di comes et magister militum, nonché il tanto agognato titolo di patricius, nel 435.
Riuscì a ottenere possedimenti e milizie private di Bonifacio, e ne sposò inoltre la vedova, Pelagia.

Grazie alla sua intraprendenza e alla sua scaltrezza, Ezio aveva infine vinto la lotta per il potere nella parte occidentale dell’impero.

Il rievocatore Geza Frank, del gruppo Project Quartodecimani – LEG XIIII Comitatensis

Bibliografia essenziale

P. Heather 2008, La caduta dell’impero romano. Una nuova Storia.

M. Rouche 2010, Attila


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