Campagne mai avvenute: Cesare contro Daci e Parti

Come è noto, alle Idi di marzo del 44 a.C., Gaio Giulio Cesare venne assassinato.

Le fonti ci riferiscono che la congiura venne portata a termine proprio pochi giorni prima che Cesare partisse per nuove, ambiziose campagne militari.
Queste sarebbero state utili non solo all’espansione dello Stato Romano, ma anche a dare a questo nuovo vigore, dopo il tremendo periodo della guerra civile appena conclusosi.

Nuove imprese militari avrebbero anche rinforzato la posizione di Cesare agli occhi del popolo romano.

I suoi piani prevedevano due campagne: una contro i Daci e una contro i Parti.

Appiano e Svetonio ci forniscono le informazioni a questo proposito.
Per Appiano, “[Cesare] aveva concepito l’idea di una lunga campagna contro i Geti [Daci] e i Parti. I Geti, un popolo ardito, bellicoso e confinante, sarebbero dovuti essere attaccati per primi. I Parti avrebbero dovuto essere puniti per la loro perfidia contro Crasso. Inviò in anticipo attraverso l’Adriatico sedici legioni di fanti e diecimila cavalieri”.

Svetonio è più stringato, riferendo che Cesare si sarebbe prima occupato dei Daci, “che erano dilagati nel Ponto e in Tracia; poi, fare guerra ai Parti passando per l’Armenia Inferiore, ma non rischiare una battaglia con loro finché non avesse avuto una prima prova del loro temperamento.”

Probabilmente più irrealistica, ma che apre i più straordinari scenari ucronici, è la testimonianza di Plutarco sugli ambiziosi piani di Cesare.

Piani che avrebbero dovuto forse rivaleggiare con le campagne di Alessandro il Grande: una volta vinta la guerra con i Parti, infatti, Cesare avrebbe dovuto compiere un enorme giro intorno al Mar Nero, occupare la Germania e infine rientrare in Italia attraverso la Gallia.

È assai improbabile che, se anche fosse vissuto, Cesare avrebbe intrapreso una simile campagna: sia per l’impossibilità di compiere una simile impresa, sia per il disinteresse che Cesare aveva per la Germania (considerava infatti il Reno il confine naturale delle conquiste romane). Ma il solo pensiero di un’impresa del genere è, indubbiamente, molto affascinante.

Vale quindi la pena leggere per intero la testimonianza di Plutarco.
“Poiché [Cesare] aveva pianificato e preparato di lanciare una spedizione contro i Parti, e dopo averli sottomessi di marciare intorno all’ [Ponto] Eusino [il Mar Nero] per la via dell’Ircania, del Mar Caspio, e del Caucaso, per invadere la Scizia; e dopo aver invaso i territori confinanti con la Germania e la Germania stessa, di tornare in Italia attraverso la Gallia, e completando così il giro del suo dominio, che allora sarebbe stato limitato dall’oceano su tutti i lati.”

Bibliografia

Appiano, Storie romane

Plutarco, Vite parallele

Svetonio, Vite dei Cesari


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