Recensione: “L’esercito romano. Armamento e organizzazione.” Vol. I, di Giuseppe Cascarino

Titolo: L’esercito romano. Armamento e organizzazione. Vol. I: dalle origini alla fine della Repubblica.
Autore: Giuseppe Cascarino
Anno prima pubblicazione: 2016
Editore: Il Cerchio

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Dei quattro volumi che Giuseppe Cascarino ha dedicato all’esercito romano, il primo è sicuramente il più ambizioso.

Non solo perché è il primo volume di una serie che si proponeva il difficile obiettivo di esplorare e mettere in bella copia l’evoluzione dell’esercito romano dalle origini alla fine dell’autorità imperiale in Occidente.

Ma soprattutto perché questo libro ha il compito di coprire ben sette secoli e mezzo di storia militare romana. Più di tutti gli altri volumi messi insieme.

Un compito reso certo non più facile dal fatto che le fonti per il lungo periodo preso in esame, particolarmente i primissimi secoli, sono relativamente scarse rispetto ad altri periodi storici.

Questo si ripercuote anche sulla lunghezza totale del volume. Pur coprendo un lasso di tempo così ampio, non è infatti il libro più lungo della serie come ci si potrebbe aspettare (268 pagine, a fronte delle 350 del Vol. II).

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La serie “L’esercito romano”, che ha reso molto noto l’autore tra il pubblico degli appassionati (anche se Giuseppe Cascarino, al momento della pubblicazione del Vol. I, aveva già all’attivo la prima traduzione in italiano dello Strategikon e dei trattati sulla cavalleria di Senofonte), ha un’impostazione particolare.

Come specificato nell’introduzione al primo volume, che segue la prefazione del prof. Giovanni Brizzi, “L’esercito romano” non tratta propriamente di storia militare. Battaglie e campagne militari sono menzionate, spesso con le parole degli autori antichi, solo per meglio illustrare quanto descritto dall’autore.

Come si evince dal titolo, ogni volume tratta squisitamente dell’organizzazione (reclutamento, condizioni del servizio, paga, reparti etc.) e dell’armamento (equipaggiamento militare, vestiario, armi da assedio, etc.) del periodo storico trattato nel singolo libro.

In questo senso il Vol.I, trattando un periodo così lungo, deve essere in realtà diviso in tre grandi parti: il primo periodo regio (753-530 a.C.), dalla riforma serviana alla prima guerra sannitica (ca. 530-350 a.C.), e infine i tre secoli e mezzo fino all’ascesa al potere di Augusto (350 a.C.-31 a.C.).

Di ogni periodo storico presente nel volume, Cascarino presenta una puntuale analisi dell’organizzazione militare, dei modi di combattere e dell’equipaggiamento militare romani. Ne esce un’immagine viva e fedele, sempre attenta alle fonti, come si trova in poche altre pubblicazioni recenti. 

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Personalmente non mi sono trovato del tutto d’accordo solo con la descrizione del combattimento di tipo falangitico, relativo alla riforma severiana dell’esercito.

Cascarino suppone che effettivamente l’adozione dell’equipaggiamento oplitico di tipo greco in epoca severiana abbia implicato anche l’adozione del sistema di combattimento falangitico da parte di Romani e altri popoli italici in generale (tema ancora dibattuto, e sul quale io tendo verso un modo di combattere degli “opliti” italici ben più dinamico dei loro omologhi greci).
Alla luce della realtà italica, tuttavia, Cascarino propone un’ipotesi di formazione “ibrida”, nella quale la falange vera e propria sarebbe stata composta solo dai facoltosi cittadini della prima classe, ascrivendo invece alle altre classi, non aventi equipaggiamento oplitico, un tipo di combattimento più dinamico.

Come combattevano effettivamente i guerrieri oplitici dell’Italia antica?
Probabilmente così.

Discutendone con l’autore stesso, non ci siamo trovati d’accordo anche su come effettivamente potesse svolgersi un combattimento tra falangi oplitiche. Mentre Giuseppe Cascarino appoggia la classica interpretazione del primo e brutale impatto frontale seguito da un riassestamento degli schieramenti, personalmente io preferisco la chiave interpretativa descritta nel recente “A Storm of Spears” di Christopher Matthew, nel quale è descritto un modo di combattere tra falangi a mio parere più realistico.

Questo è l’unico punto sul quale mi sono trovato davvero in disaccordo con l’autore – che si è dimostrato persona disponibile a rispondere a tutte le mie domande e dubbi in vista di questa recensione. 

Il resto del volume è una preziosissima miniera di informazioni per ogni amante della Storia dell’esercito romano, che voglia comprenderne anche aspetti dei quali spesso non si parla in modo approfondito – reclutamento, punizioni, premi e decorazioni militari, etc.

L’esercito romano. Vol. I” è, infine, una gioia anche per gli occhi.

Come ognuno dei volumi della serie, infatti, il Vol. I è corredato di moltissime illustrazioni, uscite dalla abile mano dello stesso Cascarino. Armamenti, reperti, fonti iconografiche e ricostruzioni sono riprodotti con una precisione a dir poco fotografica.

Il Vol. I è anche l’unico volume della serie che presenta anche ampie tavole a colori, sempre ad opera di Cascarino, dove vengono ricostruiti i guerrieri – compito demandato a modellini dipinti e alle ricostruzioni in bianco e nero nei volumi successivi. 

Se siete appassionati della storia dell’esercito romano, a prescindere dal periodo che più vi interessa, questo è uno di quei libri che non possono assolutamente mancare nella vostra collezione.

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