Basilio II è stato senz’altro uno dei più grandi e famosi imperatori romani di tutta la Storia romana, nonché quello che ha regnato più a lungo – ben 49 anni, seguito solo dai 41 anni di Augusto.
Tuttavia, oltre a essere noto ai più come il “Bulgaroctono” (“Il massacratore dei Bulgari”), un epiteto che tra l’altro gli verrà dato solo dopo la sua morte, ben pochi invece ricordano che l’inizio del regno di Basilio II è tutt’altro che semplice.
Anzi, il suo potere è in pericolo sin da quando siede sul trono, nel gennaio del 976, a soli 18 anni.
In teoria il fratello Costantino (il futuro Costantino VIII) è suo co-imperatore, ma non solo questi è minorenne, ma anche del tutto disinteressato alla politica e al governo.
Il giovane Basilio si trova a governare da solo…o meglio, sotto la scomoda e pesante tutale di Basilio Lecapeno, suo prozio e 𝘱𝘢𝘳𝘢𝘬𝘰𝘪𝘮𝘰𝘮𝘦𝘯𝘰𝘴 – termine difficilmente traducibile, una sorta di “ciambellano” che, in molti casi, può diventare una sorta di “eminenza grigia”, specie se l’imperatore di turno è debole.
Proprio l’ingerenza di Basilio Lecapeno causa i primi problemi.
Già nel 976 infatti, il 𝘱𝘢𝘳𝘢𝘬𝘰𝘪𝘮𝘰𝘮𝘦𝘯𝘰𝘴 vuole destituire il domestico delle scholae d’Oriente (una sorta di “generalissimo”), Barda Sclero, che per tutta risposta si ribella, si autoproclama imperatore e porta sotto il suo dominio tutti i territori orientali dell’impero – non riesce a passare in Europa solo perché la flotta di Basilio II riesce a tenere a bada quella dell’avversario.
La guerra si protrae fino al 979, quando Barda Sclero viene sconfitto in battaglia dal nuovo domestico delle scholae, Barda Foca – un nipote di Niceforo II, che era stato esiliato e che viene richiamato per l’occasione da Basilio Lecapeno.
Barda Sclero trova rifugio dal califfo di Baghdad.
Gli anni successivi proseguono relativamente tranquilli, se non fosse per il fatto che montano gli intrighi per destituire il giovane imperatore.
Basilio II coglie subito l’occasione: nel 985, spodesta delle sue proprietà ed esilia Basilio Lecapeno sulle Isole dei Principi (un piccolo arcipelago del Mar di Marmara), con l’accusa di star congiurando contro di lui insieme proprio a Barda Foca.
Libero dall’ingerenza del prozio, il ventottenne Basilio II nel 986 guida la sua prima campagna militare in autonomia contro i Bulgari dello tsar Samuele, che hanno devastato la Tessaglia e saccheggiato Larissa, ma si risolve tutto in un fiasco, con una pesante sconfitta a Serdica.
Basilio II deve rientrare umiliato e sconfitto a Costantinopoli, giurando vendetta sui Bulgari e che, in futuro, li sottometterà.
A questo punto, gli eventi precipitano velocemente.
Non solo infatti Barda Foca, estremamente popolare, decide di ribellarsi e proclamarsi imperatore, ma nello stesso momento ritorna sulla scena anche Barda Sclero, con uomini e risorse fornite dal califfo di Baghdad – che ha l’unico interesse a far logorare le forze imperiali.
Sclero cerca l’alleanza con Barda Foca, che però lo inganna: dopo avergli promesso la spartizione dell’impero, lo fa imprigionare e prende il controllo delle sue truppe.
Basilio II è di fatto confinato a Costantinopoli. Gli unici soldati rimastigli fedeli sono la guardia imperiale dei tagmata e la flotta imperiale all’ancora nel Corno d’Oro.
Tuttavia, alla fine due fattori riescono a ribaltare la situazione.
Da una parte, Barda Foca rimane piuttosto inattivo e divide il suo esercito in due, ad Abido e Crisopoli, bloccando totalmente l’accesso al Mar di Marmara ma lasciando così il tempo a Basilio II di cercare alleati.
Alleati che trova, nel 988, nell’improbabile Vladimir di Kiev, figlio di quello Svjatoslav che aveva duramente combattuto contro l’esercito romano di Giovanni Tzimisce a Dorostolon, ormai diciassette anni prima.
Il patto siglato tra i due comprende il matrimonio tra Anna, principessa porfirogenita e sorella di Basilio II, con Vladimir (evento che suscita scandalo, poiché una principessa imperiale avrebbe dovuto sposare un barbaro, per di più ancora pagano), a condizione che quest’ultimo si converta al cristianesimo e, soprattutto, che mandi un contingente dei suoi guerrieri.
Vladimir accetta entrambe le condizioni.
L’anno successivo, nel 989, un esercito di seimila guerrieri variaghi, che presto saranno inquadrati nelle forze imperiali e costituiranno un nuovo tagma, distrugge nottetempo l’accampamento e l’esercito di Barda Foca a Crisopoli, praticamente non facendo prigionieri.
[Leggi anche Uomini del Nord. Etnia e provenienza dei Variaghi]
Con il supporto dei suoi nuovi e feroci guerrieri, Basilio II affronta nuovamente nel 989 in battaglia Barda Foca, ad Abido, di nuovo sconfiggendolo e ponendo fine alla rivolta – Barda Foca infatti muore durante lo scontro, in circostanze poco chiare.
Resta da sistemare solo Barda Sclero, che nel frattempo è fuggito dalla sua prigionia e si è proclamato nuovamente imperatore.
Tuttavia, rimasto isolato e senza alleati, decide di arrendersi, in cambio della grazia, che Basilio II gli concede: Sclero diventa un fidato consigliere di Basilio II, e muore di vecchiaia, rispettato alla corte imperiale.
Dopo tredici anni di intrighi e guerre civili, Basilio II è ora finalmente l’unico signore dell’impero romano, pronto ad occuparsi dei suoi nemici e a riconquistare ciò che è stato perduto.
Inizia così finalmente il vero regno di Basilio II, uno dei più grandi imperatori-soldato e comandanti della storia romana.
Bibliografia
Fonti
Michele Psello, Cronografia
Studi
J.J. Norwich 2000, Bisanzio. Splendore e decadenza di un impero 330-1453
G. Ostrogorsky 1968, Storia dell’impero bizantino
W. Treadgold 1997, A History of Byzantine State and Society
Peccato che alla fine non si studi così tanto visto la storia interessante che si porta dietro. Sicuramente l’inizio della sua storia è stato veramente difficile ed è incredibile che ne sia uscito vincitore.
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