Titolo: “428 dopo Cristo. Storia di un anno.”
Autore: Giusto Traina
Anno pubblicazione: 2007
Editore: Laterza
Saggi storici che hanno usato il viaggio come pretesto per raccontare un contesto storico, un mondo, ne esistono certamente diversi (“Impero” di Alberto Angela, per citarne uno celebre).
Tuttavia, “428 dopo Cristo” è un saggio molto più particolare di tanti altri, e merita sicuramente almeno una lettura.
Vediamo perché – e sulla motivazione relativa a questo peculiare anno, ci torniamo alla fine.
Per prima cosa, questo viaggio ha luogo nel V secolo: per un libro di questo tipo, prendere in considerazione la tarda antichità, e un periodo così particolare.
Siamo infatti a poco meno di vent’anni dal sacco di Roma del 410, e distanti solo un anno dallo sbarco dei Vandali in Africa del 429 – un evento che condizionerà in modo pesantissimo i decenni successivi.
[Leggi anche La battaglia di Capo Bon (468). La disfatta contro i Vandali.]
Nonostante si trovi in mezzo a eventi che, nella narrazione che continuiamo a ripetere, dovrebbero dare adito a pensare solamente a un mondo in rovina, decadente, incapace di muoversi, leggendo questo libro ci rendiamo conto invece di quanto l’impero romano sia un mondo ancora vibrante.
Un periodo certo difficile, e con innumerevoli mutamenti in atto (come ben esplicitato nei titoli di due dei capitoli: “Da Ravenna a Nola: l’Italia della transizione” e “Prove tecniche di medioevo”), ma anche, proprio tra gli anni ’20 e ’30 del secolo, anche pieno di speranza per il futuro – come ci ricorda del resto anche un altro grande storico della tarda antichità, Peter Heather, nel suo “La caduta dell’impero romano”, un altro saggio immancabile alla libreria di ogni appassionato.
Per esempio, negli tra il 416 e il 421, Flavio Costanzo (il futuro Costanzo III, imperatore per soli sette mesi proprio nel 421) ha apparentemente distrutto la minaccia di Vandali, Alani e Suebi, che nel 406 avevano attraversato il Reno e, mettendo la Gallia a ferro e fuoco, si erano poi stabiliti illegalmente in Spagna.
I Romani, da quanto sappiamo, sono sinceramente convinti che questa invasione sia solo l’ennesima botta che l’impero ha incassato, e che una volta scrollata di dosso tutto tornerà come prima.
“428 dopo Cristo” ci trasporta in questo curioso periodo della Storia romana, in un affascinante viaggio che parte da Antiochia, seguendo inizialmente le orme di Flavio Dionisio, un esperto militare dell’epoca, e che ci porta poi in tutte le regioni dell’impero.
Da Antiochia a Costantinopoli, attraverso l’Anatolia. Dalla Regina delle Città a Ravenna, da qui alla Gallia e alla Spagna. Si torna infine indietro attraverso l’Africa, raggiungendo l’Egitto e la Palestina, per poi concludere addentrandoci addirittura nell’impero sasanide
Ogni capitolo, ogni “tappa” di questo viaggio è la scusa perfetta per mostrare un aspetto particolare dell’impero romano della prima metà del V secolo, non lasciando indietro praticamente nessun aspetto – sociale, religioso, economico – e aiutandoci ad apprenderne la grande complessità e vivacità.
Un libro che si legge con vero piacere e facilità, ma non di meno davvero completo e puntuale in tutti i suoi riferimenti – e non ci si poteva aspettare altrimenti dall’autore, il prof. Giusto Traina, docente di Storia romana presso l’Università Paris-Sorbonne e già autore di numerosi saggi.
Resta una domanda alla quale rispondere: come mai proprio il 428? Un anno apparentemente “anonimo”.
Un problema che affronta l’autore stesso nell’introduzione:
“Ci si può allora chiedere a buon diritto: perché occuparsi di un anno ‘anonimo’ (almeno apparentemente), quando se ne potrebbe scegliere uno ben più evocativo come il 410, quando i visigoti di Alarico saccheggiarono Roma, o come il fatidico 476, quando Odoacre depose Romolo Augustolo segnando la fine dell’impero romano d’Occidente?”
Il 428 d.C. è, come spiega il prof. Traina poco dopo, solo un anno in apparenza anonimo.
In realtà è segnato da un importante evento geopolitico, ovvero la fine del regno d’Armenia – la scelta di partire da questo tema (e non a caso il viaggio del libro parte da Antiochia, come scoprirete leggendolo) è ricollegata agli studi fatti dal prof. Traina, che però hanno costituito l’assist perfetto per dare la luce a un libro veramente particolare.
Insomma, se vi appassiona la tarda antichità, o se volete scoprire di più su questo periodo storico fondamentale grazie a una lettura piacevole e allo stesso tempo precisa e dettagliata, dovete proprio aggiungere “428 dopo Cristo” alla vostra libreria.
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