Galeno, il celebre medico vissuto vissuto tra il II e III secolo d.C., riporta un caso curioso.
Uno schiavo, per non dover seguire il padrone in campagna e poter rimanere con la sua amata, escogitò un ardito piano: finse infatti un trauma, o comunque un malore.
Lo schiavo riuscì infatti a far gonfiare il ginocchio usando la tapsia, una pianta tossica.
Il trucco funzionò alla perfezione con il padrone…ma non ingannò il medico.
Galeno così riporta la vicenda:
“Una vota mi capitò un soggetto che sosteneva di soffrire atrocemente a un ginocchio; si trattava di uno schiavo, uno di quelli che scortano il loro padrone a piedi per strada.
Io indovinai il carattere fittizio del suo dolore: sospettai della cosa sia perché il suo padrone partiva in viaggio proprio quel giorno, sia a causa del carattere del giovane.
Costui era proprio il tipo infatti da raccontare bugie del genere!
Interrogai uno dei suoi compagni di schiavitù, che lo conosceva bene, per sapere se non ci fosse qualche intrigo amoroso tra il giovane ed una ragazza, il che avrebbe giustificato il fatto che avesse voluto restare a casa mentre il suo padrone partiva per recarsi nella sua villa in campagna, che era abbastanza lontana. E, infatti, era proprio così […]
Quanto al ginocchio in sé, esso presentava un grosso livido tumefatto che avrebbe potuto impressionare un profano, ma agli occhi di un uomo che aveva l’esperienza di questo genere di cose, era stato visibilmente provocato dalla tapsia”.
Il medico, pur non avendo avuto alcune difficoltà a smascherare lo schiavo, non lo denunciò al padrone.
Cosa curiosa: questo trucco è utilizzato fino all’epoca contemporanea.
Nell’Ottocento, i medici militari dell’esercito francese si lamentavano che molte reclute, per evitare la battaglia, si fregavano braccia e gambe con la tapsia!

Letture consigliate (clicca i link qui sotto per acquistare la tua copia del libro)
A. Angela 2010, Impero. Viaggio nell’Impero di Roma seguendo una moneta
A. Angela 2016, Amore e sesso nell’antica Roma
F. Dupont 1990, La vita quotidiana nella Roma repubblicana