Libertas

Libertas era la personificazione della libertà, uno dei fondamenti del pensiero romano fin dall’età regia.

Era già considerata già da tempi antichi come numen, potenza divina.

La sua effige comparve anche sulle monete.
La raffigurazione numismatica più antica risale all’anno 119 a.C., sul retro di un denaro di Marco Porcio Laece: una figura femminile si erge in piedi su una quadriga, e viene incoronata da una Vittoria alata.

Sulle monete d’epoca repubblicana appaiono sovente segni della libera attività dei cittadini. Nel 73 a.C. Libertas e Giove appaiono uniti in un tempio.

Neppure in età augustea si perde il concetto di libertà: Augusto si definisce, infatti, “libertatis populi Romani vindex”.
L’imperatore, in qualità di principe eletto, aveva teoricamente il dovere di proteggere la libertà del cittadino romano. Tuttavia, già sotto Claudio la Libertas diventa “augusta”.

L’iconografia canonica della divinità si sviluppa solo successivamente, con Galba.
Libertas viene raffigurata con scettro, pileus, ed il titolo di “Libertas publica” o “Libertas populi Romani” accanto a quello di “augusta”.

Letture consigliate

A. Angela 2016, Impero. Viaggio nell’impero di Roma seguendo una moneta.

A. Angela 2016, Una giornata nell’antica Roma. Vita quotidiana, segreti e curiosità

J. Carcopino 1941, La vita quotidiana a Roma all’apogeo dell’Impero

F. Dupont 2000, La vita quotidiana nella Roma repubblicana


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