
Non sono mai state quelle nude pietre a togliermi il respiro.
Non è la fine tecnica con la quale sono fatti oggetti ed edifici, o l’incredibile abilità di manifattura, che hanno fatto nascere in me la bruciante passione per la Storia, l’archeologia, la rievocazione storica.
È sempre stato il pensiero delle mani che, prima delle mie, hanno toccato quegli oggetti. Prima ancora di essere oggetti, muri, colonne, gioielli, tutte queste cose erano un’idea nella mente di una persona.
Un’idea, un pensiero, un sogno.
Mi toglie il respiro pensare quali vite questi oggetti hanno assistito. A quali discussioni. A quali liti. A quali segreti incontri.
Sono un rievocatore per questo. Sono un rievocatore perché ho la possibilità di raccontare, ridare voce, forse un po’ rivivere quelle vite, prima che il loro respiro sia del tutto spento.
Un sacro compito dal quale non posso e non voglio sottrarmi.